Gay & Bisex
L’arte Di Sottomettere Terzo Capitolo.
di MarcoLeiBottom
29.09.2024 |
2.582 |
6
"Sentivo il marito pomparmi da dietro come volesse farmi entrare il cazzo fino all’intestino e lui che riempiva la mia bocca fino alla gola..."
Per meglio comprendere il racconto è importante leggere i primi due capitoli già pubblicati.Era passata più di una settimana, non lo avevo più sentito e benché abbia avuto la tentazione di mandargli un messaggio, ho desistito.
Passa ancora qualche giorno e mi arriva un messaggio,”questa sera siamo stati invitati a cena da una coppia di miei amici, passa a prendermi e non dimenticare di prendere un mazzo di tulipani gialli per la signora”.
Rimasi un po’ deluso, in quanto avevo voglia di una serata di sesso ma allo stesso tempo ero lusingato che mi avesse voluto con lui ad una cena di suoi amici.
Come sempre puntuale, sale in macchina e mi dà indicazioni per la strada. Era insolitamente loquace e carino, attento alla conversazione. Mi fece i complimenti per la bella composizione di tulipani che avevo scelto per la signora.
Arriviamo davanti ad una splendida villa in una nota località marina. Entrando non ho potuto non notare il grande parco pulito, erba perfettamente tagliata ed una invidiabile piscina. Un posto incantevole, sembrava il set di un film americano.
Sull’uscio c’era il suo amico, vestito con un paio di bermuda di colore beige di lino ed una camicia bianca, anch’essa di lino. Lui scende e si abbracciano calorosamente. Scendo anch’io e mentre prendevo i fiori arriva anche la signora. Bellissima. Fasciata in uno splendido vestito bianco candido che scendeva fino ai piedi con una stola di seta viola, che dal collo scendeva cingendole la vita.
Lui avrà avuto intorno ai 75 anni e lei intorno ai 70. Magra, bionda, curata in ogni particolare con uno splendido bracciale di oro bianco frutto di oreficeria artigianale molto ricercata.
Erano belli, abbronzati e sorridenti.
Dopo le presentazioni di rito entriamo in casa, dove un gentilissimo ragazzo ci ha servito l’aperitivo.
Mi sono sentito a disagio davanti a tanta formalità, che è subito scemata grazie al loro modo educato e gentile per mettermi a mio agio.
Una piacevole conversazione, anche se non riuscivo a perdere occasione di guardare la splendida padrona di casa, specialmente da quando si era alzata ed il bianco vestito aveva una trasparenza che lasciava poco spazio all’immaginazione. Un sinuoso corpo maturo che meriterebbe ben altre attenzioni. Tranne due esperienze in età post adolescenziale, non avevo e non avevo mai voluto altre esperienze sessuali con donne. Ma al di là del sesso, lei era veramente bella e desiderabile.
Ci sediamo a tavola per una fresca cena estiva, leggera, con tanta frutta, servita dal giovane cameriere. Lui si muoveva e serviva il cibo in maniera impercettibile, per sparire un attimo dopo dietro una porta che, presumo, portasse nel locale cucina. La conversazione a tavola è stata leggera e gradevole, l’unico punto che ho trovato ambiguo è stato quando lui, parlando di me ha detto,“è un mio giovane amico, gentile educato ed ubbidiente”. Che voleva dire con “ubbidiente”, che cosa voleva significare quella parola in una conversazione leggera.
La cena era finita, ci mettiamo comodi in salotto, i due amici sopra le due poltrone ed io mi misi sul divano, mentre la signora senza sedersi disse,”scusate, torno subito” e scomparve dietro una porta.
Torno quasi subito, si mise dritta in piedi davanti a me e disse a suo marito “mi aiuti per favore”. Lui le tirò giù la lampo e lei, con la maestria e l’eleganza che le apparteneva, si fece scivolare il vestito fino ai piedi, rimanendo completamente nuda davanti a me.
Alzò una gamba poggiando il piede sul bracciolo del divano, mi prese delicatamente la testa con una mano e la spinse verso la sua figa. Non ebbi un attimo di esitazione e cominciai a leccarla, delicatamente, allargando con le mani le grandi labbra e facendo scivolare la mia lingua dal clitoride fin dentro le piccole labbra.
Dopo poco si è sdraia sul divano ed io inginocchio davanti a lei.
Da quella posizione riuscivo ad ampliare il mio raggio di azione.
La mia lingua spaziava dalla sua figa fino al buco del culo, insinuando la mia lingua dentro e lei sembrava apprezzare particolarmente. Sentivo una mano accarezzarmi il culo, con una esasperate lentezza, ficcandomi le dita nel culo. Ero in pura estati, sento la dura cappella baloccarsi fuori dal culo e, aspettando di sentirla entrare dentro di me, lei si alzò dal divano. Lui era seduto nudo sulla poltrona, con il cazzo dritto in mano che mi guardava, mentre il suo amico era in piedi dietro di me che continuava a giocare con il mio culo, infilandoci le sue dita.
Lei, nel frattempo indosso un dildo di almeno 20 cm, mi fece curvare sul bracciolo del divano e mi penetró con La sapienza di chi sapeva bene come fare. Il marito si mise in ginocchio sul divano e me lo mise in bocca ritmando con le mani il tempo di penetrazione della mia bocca, sincronizzandosi con il ritmo della moglie che continuava a penetrarmi da dietro.
Fu un tempo lunghissimo, fino a quando ho sentito la mia bocca diventare calda e riempirsi di una quantità di sborra infinita.
A quel punto anche io, senza toccarmi sborrai.
Dopo poco lei si fermò e lui, si alzò dalla poltrona e comincio a sculacciarmi ed il suo amico mi ha penetrato da dietro, mentre lui, eccitatissimo mi riempie la bocca con il suo grande cazzo. Lei si era seduta sulla poltrona e ci guardava. Sento aprire una porta interna e vedo arrivare il ragazzo che ci aveva servito a tavola, completamente nudo, con il cazzo dritto, che sembrava un tucano, ed in mano aveva una frusta.
Lei prende le frusta e si avvicina al divano, piegandosi leggermente in avanti e vedo il ragazzo penetrarla da dietro. Sentivo il marito pomparmi da dietro come volesse farmi entrare il cazzo fino all’intestino e lui che riempiva la mia bocca fino alla gola. Con la coda dell’occhio, riesco a capire dalle espressioni inequivocabili del volto di lei che il ragazzo la stava sodomizzando. Fu in quel momento che lei cominció a colpirmi sulla schiena con la frusta. Colpiva sempre più forte, più il ragazzo glielo spingeva nel culo e più lei picchiava forte con la frusta sulla mia schiena.
Sentivo lui, mentre guardava lei che mi frustava, che si eccitava sempre di più, fino a scaricare tutta la sua sborra nella mia bocca.
Dopo poco, sento i gemiti di lei aumentare di tono ed intensità assestò un paio di fortissimi colpi di frusta, urlando tutto il suo godimento, fermandosi con la frusta, piegandosi con le mani ed il viso sulla mia schiena, dandomi dei baci, proprio lì dove aveva colpito più forte.
Finalmente anche il marito finì con un’abbondante sborrata nel mio culo.
Quando si tolse, mi sdraiai bocconi sul divano completamente esausto, dolorante e… soddisfatto.
Chissà se ci sarà un prossimo racconto, speriamo che lui, mi cerchi di nuovo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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